Grande gioia e soddisfazione per gli alunni della Classe 3 A della Scuola Secondaria di primo grado, che oggi sono stati premiati come vincitori del Concorso Nazionale: “Il Semestre della Presidenza italiana del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa”. Fra i 120 lavori presentati a livello nazionale, il poster realizzato dagli alunni della 3A è stato premiato fra i primi nove.
La premiazione si è tenuta oggi, per via telematica, presso la Sala Montessori (ex Salone dei Ministri) del Ministero dell’Istruzione, preceduta dal videomessaggio del Ministro Patrizio Bianchi e moderata da Clara Rech, della Direzione Generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico. Al collegamento hanno preso parte gli alunni della 3A, la prof.ssa Pasqualina Modica, docente di Lettere della classe e il nostro dirigente scolastico Leonardo Licata, insieme ai rappresentanti delle altre scuole del territorio nazionale che sono state invitate alla premiazione.
Il premio alla classe giunge al termine di un percorso didattico iniziato fin dalla prima media, e condotto nel corso del triennio, sul tema del rispetto dei Diritti Umani. “Per la realizzazione del cartellone abbiamo fatto riferimento alle letture, alle iniziative di Azioni Urgenti alle quali abbiamo partecipato, promosse da Amnesty Kids, e alla “Storia di lqbal”. Abbiamo rappresentato la VITTORIA DEI DIRITTI con la Chiusura delle “Fabbriche” (simbolo di tutti i luoghi di lavori dove vengono sfruttati i bambini e i ragazzi della nostra età) e la loro Trasformazione in SCUOLE ed OSPEDALI. I bambini ed i ragazzi non hanno in mano attrezzi di lavoro, ma libri e quaderni per costruire il loro futuro e ritrovare il Sorriso cancellato dai loro volti. Sul tappeto dei Diritti che vola in alto verso il Sole, abbiamo rappresentato IQBAL un esempio per tutti noi di Cittadino Responsabile ed Attivo.” Questa la motivazione con cui i ragazzi hanno accompagnato l’elaborato grafico premiato.
Durante la premiazione, gli alunni Christian Buonconsiglio, Sofia Occhipinti e Alessandra Puccia sono intervenuti per esprimere le loro impressioni sul percorso seguito:
“Un concorso per educare i cittadini sul tema dei Diritti umani e delle Libertà fondamentali ha rappresentato per noi l’opportunità di “fissare “ in un elaborato artistico (nello specifico un disegno) quanto abbiamo conosciuto ed appreso nel corso di questi anni. Abbiamo lavorato parecchio, nel corso del primo anno di scuola secondaria di primo grado siamo stati una classe Amnesty Kinds e abbiamo letto il racconto “La storia di Iqbal”. Il secondo anno abbiamo sviluppato le attività relative all’Unità Interdisciplinare di Educazione Civica, centrata sui Diritti, abbiamo letto, analizzato e riflettuto sul Cammino dei diritti umani nella storia e sugli articoli della Convenzione…e della DUDU. Abbiamo incontrato la responsabile della sezione italiana di Amnesty che ci ha informati di quanto sia stato già raggiunto in termini di affermazione e difesa dei diritti umani, ma tanto ancora rimane da fare. Nel corso del terzo anno, stiamo lavorando all’UDA Interdisciplinare. Siamo tutti migranti. Io e gli altri. Abbiamo già incontrato un ispettore di polizia che ci fatto emozionare: il suo drammatico racconto sugli sbarchi a Lampedusa ci ha lasciati senza parole.
Questo cammino ha fatto maturare sempre di più in noi l’impegno: Io Devo, Voglio e Posso essere un Cittadino responsabile ed attivo. Questo è quanto fece Iqbal, un Eroe, ma ragazzo come noi. Lui restituì dignità e libertà a tanti bambini-ragazzi. Dentro di sé sentì che doveva, voleva e poteva agire. Ogni notte, prima di addormentarsi, ripassava nella mente i suoi ricordi, uno per uno, con ostinazione, per timore di dimenticarsene. Lo aiutavano ad “Andarsene”. Ha lottato per raggiungere quella certezza, non soltanto sua ma condivisa con gli altri bambini schiavi: andarsene da un posto infernale dove un “Padrone” ruba la libertà ai bambini.
Abbiamo immaginato e rappresentato Iqbal su un “Tappeto Speciale” realizzato da mani di bambini liberi, ma uniti che vola per “portare” i diritti in quei tanti luoghi del mondo dove ancora sono negati, per aiutare i troppi ancora bambini schiavi ad “Andarsene”, per chiudere le fabbriche e trasformarle in Scuola ed Ospedali. Anche noi crediamo che un giorno si leggerà: Fabbrica chiusa non ci sono più bambini schiavi. Sono tutti a scuola.
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